lunedì 17 dicembre 2007

pensiero di natale

La cura dell'infelicità è la felicità, me ne infischio di quello che dicono tutti

Elisabeth Mc Cracken, Niagara falls all over again

martedì 4 dicembre 2007

Tre giorni a parigi




Una fuga ci voleva proprio e come diceva Audrey Hepburn "Parigi è sempre una buona idea", per cui eccomi approdare a Parigi Bercy, viaggio in treno con l'offerta trenitalia, e alloggio nel 13, una zona piena di boutique cinesi e ristoranti vietnamiti, ma servita dalla efficientissima Metro che pora prima agli champs Elysees, dove alla Fnac ritiro i biglietti per visitare la grande mostra dedicata a Courbet e per la gare d' Orsay.
Poi una passeggiata nel Marais per guardare le vetrine dei negozi alla moda! Per cena non lontano dall'albergo andiamo in uno dei quartieri più amati dai bobos parigini: la butte aux cailles e mangiamo a Les temps des Cerises, dove sono rimasti ai tempi della comune e si cena gomito a gomito con gli altri scambiando opinioni e commenti. A noi addirittura il vicino ha cantato la canzone da cui il locale prende il nome! Non è economicissimo ma chi ama i luoghi non turistici sarà contento.

Il secondo giorno si apre con una passeggiata sul lungosenna per guardarci n pò di venditri di libri, poster e raggiungere la Gare d'Orsay che ci tiene occupati fino a metà pomeriggio, poi visto che la parte culturale della giornata ci ha lasciato soddisfatti eccoci passegiare tra negozi d'arredamento e antiquariato nel quartiere di Saint Germain e verso le 5 ci premiamo con una merenda di lusso alla pasticceria Laduree, che ha varie sedi in città e ed è diventata famosissima per aver fornito i dolci di scena al film su Maria Antonietta di Sofia Coppola. Carissimo naturalmente ma merita davvero: tra l'ambiente, i dolci favolosi e il tè se ne esce come nuovi. Infine passegiata a Montparnasse, dove ci sono moltissimi cinema, abbuffata di ostriche e coquillages e una belle dormita.
Il terzo e ultimo giorno abbiamo visitato un piccolo museo, pieno di capolavori. Lo Jaquemart Andre, dove tra salotti e salottino c'è Rembrant, David, Donatello e chi più ne ha. La zona è centralissima per cui all'uscita ci muoviamo verso un ristorante conosciuto come tra i più antichi di parigi: Chartier. Davvero enorme e con lunga fila che però si muove con celerità. Si entra in salone con specchi, lampade. Il cibo non è fantasioso, ma i prezzi sono davvero competitivi! Per finire non poteva mancare una sosta alle Galerrie Lafayette addobbate per il Natale, per fare qualche acquisto.
Ed ora eccomi qua! UFF