giovedì 5 febbraio 2009

Londra

Giovedi-partenza ore 6 volo diretto per Gatwick, col carissimo Gatwick express ( ci sono altre compagnie che fanno la spola ma molto meno visibili ) arrivo a Victoria (andata e ritorno per 2 circa 60 pounds) , acquistate 2 Oyster card (13 sterline, poi ricaricate, ergo costo trasporti 23 pound a cranio per i 4 gg di soggiorno) e arrivo a Bayswater, dopo un po’ di rigirii troviamo il Lords hotel. La stanza non c’è e ci dovremo sistemare nella dependance. Come avevo letto su internet l’albergo è vecchiotto, i bagni nanoscopici, ma siccome lo useremo solo per dormire e abbiamo pagato davvero poco, ci accaparriamo due mappe e partiamo (abbiamo anche lo stradario, pure molto utile se avete solo un indirizzo e dovete capire dov’è, si chiama London from A to Z)
Uno dei vari itinerari consultati e scaricati (discover london trails) segnala un bel pub in stile Arts and Crafts in zona Blackfriars, di fronte alla Tate Modern, per cui ci dirigiamo fiduciosi. E’ stata sicuramente una delle scelte mangerecce più felici. Vero pub inglese con molti business men in pausa. Arredamento bellissimo dei primi Novecento con arie scenette di domenicani (uno sembrava un maiale, uno col fiaschetto). Davvero consigliabile se ci si trova da quelle parti.
http://www.pubs.com/pub_details.cfm?ID=154

Attraversato il ponte di Blackfriars arriviamo alla Tate modern…più che imponente! All’ingresso ci viene subito consegnata una mappa e capisco che coi miei tempi non ce la farò a vedere tutto. Del resto le sale sono in divenire e come spiega la guida le opere esposte variano spesso. Scegliamo di visitare una sezione dedicata al minimalismo con uno dei tour guidati ( circa un’ora e si visita approfonditamente solo una sezione). Ne è davvero valsa la pena!! La guida spiega la storia dell’edificio e illustra il lavoro di alcuni artisti. Abbiamo poi visitato un’altra sezione dedicata all’espressionismo e fatto una salita al panoramicissimo ultimo piano (il cafè è strapieno, ma si può comunque guardare il panorama e riscendere). Dopo una sosta al bookshop pieno di tentazioni attraversiamo il ventosissimo ponte pedonale che ci porta a St Paul e nella City: Cominciamo a sentire la stanchezza e decidiamo di fare una tappa (che diventerà obbligatoria ogni sera) a Charing Cross a esplorare le grandi librerie. Per la serata decidiamo di restare nei pressi dell’hotel e ci affacciamo verso Notting Hill: la guida aveva ragione perché capiamo subito che i ristoranti sono abbastanza costosi e trendy. Indecisione Massima tra Urban Turban (ristorante indiano di grido ) e un Grill. Scegliamo il grill che però non ci ha molto soddisfatto e il conto è comunque salato!